In data 27 agosto 1987 -prot 349- la sezione triestina della FIdC invitava i suoi soci all'incontro sul tema: Il cinghiale del Carso triestino - Origini, evoluzione, prospettive. Il supporto era costituito da 10 tavole grafiche esemplificatrici e 5 zolle naturali. Questo, il testo preparato, ivi letto ed integrato.

Poiché non sono un buon oratore seguirò una traccia preparata in precedenza e mi auguro finiremo tutti per acquisire nuove conoscenze -anche grazie all'intervento di esperti che hanno accettato d'intervenire-.

IN UNA SITUAZIONE CHE E' RICORDO, AVEVAMO ACQUISITO NOZIONI SULLE COTURNICI, SULLE STARNE, SULLE LEPRI, INDI SUI FAGIANI E PIU' RECENTEMENTE SUI CAPRIOLI.

AL MOMENTO, MENTRE LA LEPRE LOTTA PER LA SUA SOPRAVVIVENZA, PURE IL FAGIANO SAREBBE ESTINTO IN MANCANZA DEI MASSICCI LANCI CHE PERIODICAMENTE VENGONO DISPOSTI.

NEL BILANCIO DESOLANTE L'UNICA VOCE ATTIVA E' RAPPRESENTATA DAL CAPRIOLO: BELLO - BRUTTO - PICCOLO - GRANDE - FEMMINA O MASCHIO SEMBRA RESISTERE ALLO SCEMPIO DELLA NATURA COME L'ABBIAMO CONOSCIUTA IN ANNI NON TROPPO LONTANI.

IL VISTOSO PROCESSO EVOLUTIVO CONSEGUENTE ALL'USO DI IDROCARBURI HA GENERATO UNA INVOLUZIONE DEL TERRITORIO AGRICULTURALE PIU' SCADENTE, AVVIANDOLO A RIDIVENTARE RICETTACOLO DI SPECIE ANIMALI GIA' ESPULSE.

POICHE' TALE TENDENZA DIMOSTRA STABILITA' POSSIAMO DEDURRE CHE SPECIE FISICAMENTE PIU' IMPORTANTI DI QUELLE CONDANNATE CONTINUERANNO AD IMPOSSESSARSI DEI TERRITORI A LORO NUOVAMENTE CONCESSI, RIPOPOLANDOLI VELOCEMENTE PUR SE RELATIVAMENTE ALLE SINGOLE CAPACITA' DI ASSUEFAZIONE.

IN QUESTO CONTESTO SI INSERISCONO SPECIE COME IL CERVO, IL MUFLONE, IL DAINO, IL CINGHIALE NONCHE' PREDATORI COME L'ORSO, IL LUPO, LA LINCE.

NEL NOSTRO INCERTO FUTURO DI CACCIATORI VI E' DUNQUE CERTAMENTE UN FUTURO DI GROSSI SELVATICI CHE DOVREMO IMPARARE A CONSIDERARE E PRESERVARE COME FIN QUI ABBIAMO FATTO PER LA "PICCOLA SELVAGGINA".

CONSIDERAZIONI GENERICHE, QUESTE, CHE SI ADATTANO A TUTTA L'EUROPA SENZA ESCLUSIONE DELL'ITALIA, DELL'AMBITO DEL FRIULI O DELL'OASI DEL CARSO PUR SE PER LE RIDOTTE DIMENSIONI DI QUELLA PARTE CHE CI INTERESSA LA PROBLEMATICA POTRA' ESSERE PIU' VASTA.

SEMBREREBBE INFATTI INOSPITALE IL NOSTRO LEMBO DI PIETRA, ANCOR PIU' RESO INADATTO DA COSPICUI INSEDIAMENTI URBANI, DA FARAONICHE AUTOSTRADE, DA VILLAGGI RISERVATI ALLO STUDIO (NONCHE' ALL'ESIBIZIONE DI DISPONIBILITA' ALLA SCIENZA).

SENONCHE' UN SECONDO RISPETTABILE UNGULATO HA DIMOSTRATO LA SUA CAPACITA' AD ADATTARSI A SI' ANGUSTI SPAZI, OCCUPANDO LE AREE IMPRODUTTIVE SINO ALL'IMMEDIATA PERIFERIA CITTADINA, FACENDOSI OSSERVARE A MALCHINA, A PROSECCO, MONRUPINO, PISC'IANZI, PADRICIANO, BOTTAZZO CON INSPERATA REGOLARITA' MENTRE PIU' CONSISTENTE SI FACEVA IL SUO DRAPPELLO.

IL CINGHIALE HA DIMOSTRATO CAPACITA' DI ADEGUAMENTO INCONCEPIBILI PER IL CACCIATORE CHE LO ABBIA CONOSCIUTO NEI SUOI PIU' VASTI AMBIENTI. SOPPORTABILE, PUR SE FASTIDIOSA, RISULTA LA SUA INCOMPATIBILITA' COL CAPRIOLO ANCHE SE TALUNI LO VORREBBERO PERFETTAMENTE COMPATIBILE.

POSSIAMO DIRE, AL MOMENTO, D'ESSERE FORTUNATI AD AVERE UN OSPITE DI TANTO RIGUARDO E TALORA ANCHE D'ANTICO LIGNAGGIO: INFATTI TALUNI SOGGETTI SEMBRANO DISCENDERE DAL "MAREMMANO" DI MIA PIU' GIOVANE MEMORIA. IL RISULTATO DELL'INCROCIO CON UN SUIDE CILINDRIFORME SI PRESENTA INTERESSANTE: UN SOGGETTO MENO INGOMBRANTE DEL CONTINENTALE, PIU' PARCO, ANCOR PIU' PROLIFICO. UN "SELVAGGIO NERO" SCATTANTE E, REPUTO, PIU' ADATTO AL NOSTRO TERRENO. SONO QUANTO VOI CURIOSO DI VEDERE IL TIPO FINALE CHE GIA' S'INDOVINA.

POSSIBILITA' DI ESPANSIONE E DI SFRUTTAMENTO DELLE RISORSE NE HA PIU' IL TIPO CHE VA A DEFINIRSI CHE NON IL CONTINENTALE CHE CONOSCIAMO.

MA APPROFONDIAMO ANCORA LA CONOSCENZA DEL NOSTRO AMICO. A PRIMAVERA PASTEGGIA A FOGLIOLINE, ERBA, INSETTI SINO A ESTATE INOLTRATO. INTEGRA LA DIETA CON ANIMALETTI MINORI, UOVA, PICCOLI NATI, CAROGNE. SUL FAR DELL'AUTUNNO O QUANDO UN'ABBONDANTE PIOGGIA AMMORBIDISCA IL TERRENO LA SUA RICERCA DI TUBERI E RADICI NE FARA' NOTARE MEGLIO LA PRESENZA E ANCHE IN SEGUITO, RACCOGLIENDO BACCHE, NON DISDEGNERA' DI ROVISTARE TRA I RIFIUTI ABBANDONATI DA FALSI ECOLOGI UN PO' OVUNQUE NEL BOSCO. SI ARRANGERA' EGREGIAMENTE ANCHE IN PRESENZA DI NEVE, GRUFOLANDO TRA GHIACCIO E PIETRE QUANTO GLI PERMETTERA' DI SUPERARE L'INVERNO.

NEL FARE CIO', SCIVOLERA' ATTRAVERSO PASSAGGI INSOSPETTATI, SFRUTTANDO OGNI CESPUGLIO POSSA CELARLO ALLA NOSTRA VISTA, SINO AL CALAR DELLE TENEBRE E DEI CLAMORI. SI PRESENTERA' ALLORA PUR ALL'APERTO, PIU' SPESSO CON LA LUNA NUOVA. RIPOSERA' NEL CUOR DELLA NOTTE PER RIPRENDERE LA VIA DEL GIACIGLIO IL MATTINO SEGUENTE, FACENDO IL BAGNETTO E DISSETANDOSI ALLA PRIMA POZZA, SEMPRE PASTURANDO. SE DISTURBATO, SARA' UN CAPO DIVERSO A NON RENDER VANA LA NOSTRA POSTA.

A PRIMAVERA, MESI DI MARZO-APRILE E TALORA PIU' TARDI, LA SCROFA SI SGRAVERA'. A GIUGNO-LUGLIO NOTERETE CHE DIETRO A LEI L'ERBA CONTINUERA' A MUOVERSI E FARETE FATICA A INTRAVVEDERE LA PROLE I CUI ESEMPLARI A NOVEMBRE-DICEMBRE SI SARANNO ACCRESCIUTI TALMENTE DA FARVI PENSARE AD UN BRANCO DIVERSO DA QUELLO AVVISTATO PRECEDENTEMENTE.

SEMPRE IN QUEST'ULTIMO PERIODO, TALUNI GIA' IN OTTOBRE, GLI ADULTI -COMPRESI I SOGGETTI NATI L'ANNO PRECEDENTE- SI ACCALORERANNO, TALORA APPARTANDOSI E DIMENTICANDO LA PROLE. NELLE MIE OSSERVAZIONI HO NOTATO CHE CIRCA IL 50 PERCENTO DELLE FEMMINE LA PRIMAVERA SEGUENTE SI ACCOMPAGNA AI PICCOLI E MI CHIEDO SE OLTRECHE' UN MANCATO ACCALORAMENTO NON INFLUISCANO PURE DEI CASI DI ANTROPOFAGISMO.

SOSTERANNO TUTTI, DURANTE IL GIORNO, AL RIPARO DEL VENTO PREDOMINANTE E SUGLI STESSI VERSANTI ANDRANNO AL PASCOLO QUANDO IL BOSCO OSCILLERA' FRUSCIANDO. POICHE' IL CINGHIALE, ANCOR PIU' DEL CAPRIOLO, NON SOPPORTA IL VENTO, E' QUASI IMPOSSIBILE INCONTRARLO LADDOVE SOFFIA PIU' ENERGICAMENTE.

IL CINGHIALE POI, L'ANNO SEGUENTE LA NASCITA, SOPRATTUTTO NEL PERIODO DEGLI AMORI, E' UN GIRAMONDO PER ECCELLENZA. QUANDO NEL SUO GIROVAGARE INCONTRA UNA FEMMINA LIBERA, UNA PLAGA TRANQUILLA, DOTATA DEL NECESSARIO, DECIDERA' DI ACCASARSI, CREANDO UN ALTRO PUNTO DI IRRADIAMENTO.

UN TALE COMPORTAMENTO RENDE PROBLEMATICA LA VALUTAZIONE DELLA CONSISTENZA. SOPRATTUTTO OVE NON VENGA EFFETTUATA CONTEMPORANEAMENTE IN TUTTE LE ZONE D'INTERESSE, DISTINGUENDO NETTAMENTE I BRANCHI.

AD ESEMPIO, SINO ALL'ALTR'ANNO AVEVO CONTATO IN RISERVA DI OPICINA 45 CAPI DIVERSI. VALUTAVO NEL 10 PERCENTO CIRCA I CAPI SICURAMENTE PRESENTI E DA ME NON STIMATI. A OSSERVATORI OCCASIONALI RISULTAVANO EVIDENTI SOLTANTO DUE BRANCHETTI DI 15 + 20 CINGHIALI E QUINDI IL 23 PERCENTO DELLA CONSISTENZA "CERTA" SFUGGIVA ALLA CONTA FRETTOLOSA. ANCOR PIU' ALTA, 30 PERCENTO, E' LA PERCENTUALE NON CONTATA SULLA CONSISTENZA RAGIONEVOLMENTE STIMATA. SONO CONVINTO CHE QUEL 30 PERCENTO CI SEGUIRA' SEMPRE, NEGLI ANNI FUTURI, QUANDO TENTEREMO UN CENSIMENTO PROVINCIALE REALISTICO. NEL TENTARE QUEST'ULTIMO RICORDEREMO, AD ESEMPIO, CHE NEL CORSO DI UNA BATTUTA NON TUTTI I CINGHIALI SI MUOVONO. SE E' BEN VERO CHE IL BRANCO SI LANCIA AL GALOPPO, IL SOLITARIO COME PURE LA FEMMINA, QUANDO BEN IMBOSCATI, TENDONO A RIMANERE SUL POSTO E LASCIANO PASSARE IL CACCIATORE SIMILMENTE A QUANTO ABBIAMO VISTO FARE AL CAPRIOLO.

IL QUAL COMPORTAMENTO, SE VOGLIAMO, CI FA PURE RITENERE ASSENTE QUEL VERRO DI CUI ABBIAMO PIU' VOLTE RISCONTRATO LA PRESENZA.

DOPO AVER TRATTEGGIATO IL NOSTRO AMICO, PRIMA ANCORA DI PARLARE DI CACCIA, SAREBBE BENE ACCENNARE ALLE ARMI. PERSONALMENTE NON CONDIVIDO L'OPINIONE DI QUANTI RITENGONO SUFFICIENTE UNA PALLA DI SEI GRAMMI PER AZZARDARE IL BOTTO. CON BEN DIVERSO SPIRITO USEREI UNA PALLA TANTO PIU' PESANTE, MAGARI IN CALIBRO SUPERIORE AL SETTE. CON UN ESUBERO DI ENERGIA A DISPOSIZIONE MI PREOCCUPEREI MOLTO MENO DELLE CONSEGUENZE DI UN FERIMENTO.

PER QUANTO ATTIENE LE OTTICHE, UN BINOCCOLO 8X56 E UN CANNOCCHIALE 6X42 NON GUASTEREBBERO. COSI' EQUIPAGGIATI, SE NE AVESSIMO LA POSSIBILITA', POTREMMO LIBERAMENTE SCEGLIERE LA FORMA DI CACCIA CHE PIU' CI AGGRADA.

INVECE, SCARTANDO A PRIORI L'USO DEL SEGUGIO NONCHE' LA "CERCA" POSSIAMO VEDERE DI PARTECIPARE AL DISCORSO SULLA "SCACCIA" O "BATTUTA" NONCHE' SUL SISTEMA PER NOI CLASSICO DELLA "SPETTA".

NEL PRIMO CASO, 5-8 CACCIATORI ASPETTANO SOTTOVENTO SUI TROTTOI GIA' IDENTIFICATI. UNO SETACCIA NEL FOLTO CON CALMA E SENZA VOCE. I CAPI COSI' MOSSI SI AVVIERANNO CON MINOR FOGA E PRESENTANDOSI ALLE POSTE POTRANNO CONSENTIRE UN TIRO AGGIUSTATO. NEL CASO OPTASSIMO PER LA POSTA, AVREMO CURA DI ALLESTIRLA PER TEMPO AL PASSAGGIO O PRESSO LA FORAGGIERA.

LA SCELTA DEL SISTEMA DIPENDERA' DAL PERMISSIVISMO DEI REGOLAMENTI COSI' COME DALL'ORGANIZZAZIONE DELLA CACCIA IN SENO ALLA SINGOLA RISERVA. E' EVIDENTE CHE LA CONTEMPORANEA SORTITA DI PIU' CACCIATORI GIOVERA' AL RECUPERO DEL SELVATICO MENTRE POTRA' AVERE EFFETTO NEGATIVO SULL'APPROCCIO.

DIRO' ANCORA CHE LA NORMA DI SOTTOPORRE A VISITA VETERINARIA IL SOGGETTO INTEGRO POTRA' CREARE PROBLEMI E PERTANTO, OVE POSSIBILE, I CACCIATORI INTERESSATI DOVREBBERO ASSICURARSI LA DISPONIBILITA' DI UN'IDONEA CELLA FRIGO.

ANDIAMO ORA A VISIONARE ALCUNI SCHIZZI E IMPRONTE PRELEVATE IN ZOLLA, DOPODICHE' DAREMO AVVIO AI VOSTRI QUESITI -PER CHIARIRE I QUALI INTERVERRANNO I SIGNORI ANNIBALE DROBNIG -CHE HA COLTO 50 CINGHIALI IN DIVERSE RISERVE- E LUCIANO PIUCA -CHE NE HA COLTI 35 IN MASSIMA PARTE NELLA RISERVA DI CUI HA ASSEGNATO IL PIANO DI ABBATTIMENTO-.

L.P.

I CONSIGLI PER IL TIRO CORTO

LA VIA DEL CINGHIALE