Congruità

Congruità della mandibola con il cranio

 

L'occasione ci è data dalla sempre più frequente dizione "MANDIBOLA IMPROPRIA" che ritroviamo sulle schede, alle esposizioni di trofei. Da notare che la "mandibola impropria" avrebbe dovuto precedentemente essere notata e contestata in ambito più strettamente riservistico, con deferimento alla Commissione di Disciplina.

 

La verifica più semplice può farsi con un calibro,  confrontando le indicate ampiezze (L1:L2) che sono sempre uguali (minime differenze possono essere  determinate dagli apici del nasello, alla base della figura all'estrema destra).

Come si evidenzia nello schema (L2), la misura va presa agli estremi ossei, da una parte sotto l'innesto dei denti e dall'altra sulla curva superiore dell'angolo mandibolare.

 

Esempio pratico

(L’indice qui indicato non è assumibile come assoluto: va precedentemente appurato con l’esame dei soggetti nella zona interessata)

Viene presentato un trofeo di capriolo. L’ampiezza tra le perpendicolari del cranio dall’apice occipitale alle più lunghe punte del nasello (taglio classico CIC) sono di 15,5 cm.

L’ampiezza tra le perpendicolari della mandibola dall’esterno del punto di appoggio/leva all’esterno degli incisivi (escludendo questi-solo osso) è di 15,25 cm.

Dividendo la prima misura 15,5 per la seconda 15,25 otteniamo l’indice CONGRUO di 1,0164, nel caso, riferibile a capo adulto di quattro/sei anni del peso pulito di Kg: 17 proveniente da zona di cui possediamo dati acclamati.

Se invece l’ampiezza tra le perpendicolari della mandibola fossero di 15,5 ovvero di 15 otterremmo conferma che l’una appartiene a capriolo diverso e più grande, l’altra viceversa, a capriolo più piccolo di quello cui apparteneva il cranio esaminato.

Infatti: 15,5 per 1,0164 = 15,75 cm. Ed ancora, 15 per 1,0164 = 15,24 cm.

Potremmo addirittura stabilire i pesi dei portatori di queste mandibole:

15,25 : 17 = 15,75 : X cioè (17 X 15,75) : 15,25 = Kg 17,55

ovvero ogni altra misura confrontabile con dato certo.

 

Avvertenza: per non incorrere in errori nella determinazione delle perpendicolari, sarà opportuno dotarci di un supporto calibrato del tipo raffigurato.

 

Proseguiamo con un altro tipo di esame.

 

La sutura ossea nel capriolo

Soprattutto nel caso del capriolo, considerata la vastità dei campioni a disposizione, possiamo pure verificare/confrontare la sutura cranico facciale.

Dobbiamo aver presente che questa, come tutto il processo generale di calcificazione ossea, si sviluppa e perfeziona nell’arco dell’intera vita dell’individuo.

Possiamo quindi facilmente dedurre che il grado e tipo di "assemblaggio" possano fornirci indicazioni abbastanza precise nella stima dell’età.

Come si nota e come più volte indicato, parliamo sempre di "stima".

Anche in questo caso la determinazione precisa è impossibile e pure questo esame è integrativo e corroborante nella valutazione complessiva che deve tener conto di tutti gli elementi a disposizione per poter essere ritenuta quanto più precisa.

Trattando altro argomento, abbiamo visto la conformazione cranica evolversi con l’avanzare dell’età e questa è già una prima indicazione.

Prendiamo ora in esame la sutura che sta tra gli steli ed il nasello e vediamo come stimare l’età del soggetto.

Innanzitutto notiamo che l’altezza e l’ampiezza della sutura sono proporzionate al cranio: su capo di un anno avremo 3,2 cm. X 0,5 circa. L’altezza su capo da due anni in poi sarà di 5 cm. circa e l’ampiezza potrà essere leggermente superiore.

 

 

Passiamo quindi a ricercare gli elementi che ci possono aiutare nella stima.

 

ANNI UNO. Come già cennato, la sutura verticale misura circa 3,2 centimetri dalla mezzaria di quella trasversale tra gli steli. Su cranio ben ripulito, si può notare "aperta" (la punta di uno spillo vi può penetrare agevolmente). Il disegno è semplice, grossomodo sinusoide, inconfondibile anche per la misura indicata.

In questa classe, un tipico maschio di categoria "A" esibisce fusi di 12 cm. di altezza per 1,3 di spessore, montati su affusti di 1,3 centimetri di spessore. Fusi di lunghezza superiore ci inducono a prevedere l’evoluzione a Kapital.La sutura trasversale solitamente è arcuata verso il nasello (fatto ininfluente). In questa classe, l’accoppiamento è possibile in entrambi i sessi, meno probabile nei maschi, in ambiente ben popolato.

 

 

ANNI DUE. Anche in questo caso, abbiamo accennato che la lunghezza della sutura arriva a circa 5 centimetri dalla mezzaria della trasversale mentre l’ampiezza rimane generalmente contenuta.

Da questo momento, non notiamo più apprezzabili variazioni nelle dimensioni della stessa sutura mentre il disegno è forse ancor meglio apprezzabile che non in classe UNO. Quindi: sutura "aperta", "solco" profondo e ben largo (lo trattiamo più avanti).

Il trofeo può presentarsi regolarmente formato, punte scure, non lucidate, talvolta lucide, bianche.

La rosa si presenta generalmente di scarso valore su fusti di 1,5/1,6 centimetri di spessore, in categoria "A".

In questa stessa categoria, un trofeo di 17 cm. di altezza x 1,6 di spessore (nei vuoti delle perle) dovrebbe essere normale, indipendentemente dal fatto sia forcuto o completo.

Ove siano presenti i soli fusi, può considerarsi "assassino".

In questa classe l’accoppiamento avviene con eguali probabilità per entrambi i sessi pur se il maschio è ancora timido.

 

ANNI TRE. Sul trofeo ben ripulito il solco della sutura è ancora ben apprezzabile. Da questo momento, il disegno comincia ad "impreziosirsi". A questo punto possiamo cominciare a prendere in considerazione la fossetta inferiore alla sutura evidente. In corrispondenza, le parti sono ancora "staccate".

La sutura trasversale potrebbe apparire diritta e perpendicolare (fatto ininfluente).

Il trofeo si presenta regolarmente formato, le punte sono lucide, la perlatura evidente, la rosa –orizzontale- si arricchisce e tende a mostrarsi nastriforme su fusto di diametro 1,6 cm. e più.

Il maschio ricerca altra femmina, oltre la compagna privilegiata.

Evidenzia carattere impositivo iniziando a reclamare la sovranità del territorio. Questa è la classe dei combattimenti.

 

ANNI QUATTRO. La sutura continua impercettibilmente ad arricchirsi. La fossetta è ancora larga ma si nota saldata mentre il suo livello tende ad elevarsi. A partire da questo momento la stima riesce più semplice con l’osservazione della fossetta stessa.

Il maschio pretende la signoria del territorio e carica altri pretendenti senza opportunità di "duello". Va eventualmente preservato solo in categoria "A" e con le opportune valutazioni gestionali.

 

ANNI CINQUE. Gli steli impercettibilmente si aprono. La saldatura delle parti continua a diramarsi similmente a radici mentre diminuisce lo spazio tra le stesse.

La fossetta è ben saldata e la nostra unghia non incontra resistenza se la scorre trasversalmente.

Il maschio non offre opportunità alcuna: carica e…buca!

Se è un dominante di categoria "A", possiamo ancora preservarlo ma mettiamo in preventivo l’allontanamento dei capi più giovani!

 

ANNI SEI e più. La fossetta si salda elevandosi sino a scomparire completamente a OTTO anni.

Gli steli, per effetto della continua elaborazione della sutura , continuano a divaricarsi sino a formare una "V" ben marcata. Essendo le rose comunque allineate perpendicolarmente agli stessi, si evidenziano inclinate "a tetto".

Il maschio tende a calmarsi. L’eccitazione determinata dall’apporto del testosterone si affievolisce, quindi siamo in fasa regressiva. Nelle classi SETTE/OTTO possiamo raccogliere trofei senza procurar danno al patrimonio. Possiamo imputarli a categoria "B" in ogni caso!

 

ANNI OTTO e più. Siamo così giunti alla fase di conclamato regresso. Solo la curiosità fine a se stessa può ulteriormente motivarci. Entrambi i sessi, comunque, sono imputabili a categoria "B".