disidratazione

Disidratazione

Estate 2003, la peggiore siccità che memoria ricordi. In ambiente carsico e montano gli erbami seccano velocemente. Fa seguito la caduta prematura delle foglie dagli arbusteti che non hanno fruttificato. Ai primi d'agosto la caduta delle foglie dagli alberi è ben avanzata. Residua bassa vegetazione resiste in poche oasi ove deposita la rugiada. Nelle riserve dotate di vasche d'abbeverata è un prodigarsi d'iniziative. Enti protezionistici si dolgono a mezzo stampa. Persino i pensionati chiedono la chiusura della caccia a salvaguardia dei selvatici sopravvissuti, tragedia nella tragedia.

Ma andiamo con ordine, osserviamo innanzitutto il comportamento anomalo da disidratazione e le verifiche da fare a conferma, poi vedremo gli effetti di una sospensione della caccia.

 

A prima vista si osservano deambulazione oscillante ed indecisa con frequente scuotimento del capo. 
Alla prova, si osservano la ridotta o nulla percezione del suono e la pur ridotta capacità visiva.

 

Ad abbattimento avvenuto, il liquido ematico viene rilasciato in quantità inferiore alla norma e risulta più viscoso e più rapidamente essiccabile. Quando ciò non sia percepibile, può essere esaminato a posteriori il midollo delle ossa lunghe.

Ma nella pratica di caccia, certamente più prestamente e facilmente, esaminiamo il midollo spinale.
Il Nicker va inserito tra la calotta cranica e la prima vertebra. In condizioni fisiologiche buone, fuoriuscirà qualche goccia od addirittura un rivolo di liquido. 
Ove ciò non si verifichi, va approfondito l’esame portando il midollo a vista. 

 

Questo potrà presentarsi abbastanza aderente alla parete vertebrale (situazione di normalità) o rattrappito. 
Nell’ultima ipotesi, sino circa metà dell’area, il capo abbattuto risultava vitale seppur sciupato e avrebbe avuto certa possibilità di sopravvivenza.

Con riduzione del diametro a circa un terzo, midollo inalterabile al tatto non troppo pronunciato, che lasci il dito perfettamente secco, la fine si può presumere prossima. Superfluo accennare al lattante. Inutile il soccorso in extremis.

 

Memorizza: un capriolo adulto necessita di apporto liquido minimo pari a litri 1,7 al giorno, quale sia la fonte.
Rifiuta l’acqua putrida di certe vasche sino allo stremo ma si abbevera comunemente all’acqua corrente pulita come pure alle pozze pulite.

 

Passiamo ora ad esaminare gli effetti di una sospensione venatoria.

Il pensionato, intervistato dal giornalista, prova le sue capacità naturalistiche unendosi al coro nazionale. Troviamo il principio lodevole, la pratica improponibile, perchè?

Prendiamo lo stesso foglio di giornale, intero e ben disteso. E' il nostro territorio, entro cui normalmente pascolano nell'arco di tutto l'anno quattro caprioli che utilizzano complessivamente 5110 chili di foraggio verde.

Per effetto della siccità, il territorio ora inaridito dispone di soli 1278 chili della stessa alimentazione, corrispondente ad un quarto della pagina del quotidiano.

Quanti caprioli possono sopravvivere sul quarto di pagina, pardon, sullo stesso territorio così impoverito?

"Uno!" verrebbe spontaneo rispondere. Al che, pazientemente aggiungiamo: brucano ogni giorno!

E finalmente otteniamo la risposta corretta: "Non possono più sopravvivere".
Infatti, per salvare i riproduttori siamo costretti a lasciare in vita un solo capriolo.

E speriamo che il pensionato non proponga pure la distruzione del nostro vitalizio.

 

Disidratazione invernale

Non vogliamo considerarla meno pericolosa della precedente.

Le attività dei nostri soci permettono dimostrare quanto andiamo affermando nei nostri Seminari.

Nel video, in mancanza d'acqua, il Cervo si disseta assumendo neve. >>> video RM 234 kb

Ma pure la diffusione televisiva ci soccorre:

nel video, in mancanza d'acqua, pure lo Stambecco si disseta con la neve. >>> video RM 113 KB