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Il Bruch ed il Weidmanns'heil!

La "rottura" è un segnale, un omaggio, un ringraziamento e un distintivo.

Fatta questa premessa, notiamo i tipi più comunemente usati. Come "segnale", sicuramente quello che si riferisce al sito dove è pervenuto il colpo da noi sparato, l'Anschussbruch. E' generalmente consigliato di apporlo prima d'iniziare qualsiasi ricerca, utilizzando un ramo d'adeguate dimensioni che, per meglio distinguerlo, s'usa spellare alla radice.
Ritrovato che sia il capo di selvaggina, s'usa fargli omaggio con il Bruch dell'ultimo pasto. A tutta la selvaggina "nobile" compete questa pratica: Stambecco, Cervo, Daino, Capriolo, Camoscio, Muflone, Cinghiale, Marmotta, Cedrone, Forcello, Bianca, Francolino. Ne è esclusa la selvaggina "nociva" ovvero destinata alla cattura con tagliole o trappole quindi, la generalità dei Carnivori. Taluni vogliono tuttavia fare eccezione onorando soggetti di specie "riabilitate" e che per uso cadono sotto l'arma, è il caso dell'Orso e dell'Aquila. 
Contestualmente porremo al cappello, a destra, il Bruch distintivo dell'abbattimento, bagnato del sangue al punto d'entrata della pallottola .
Poi (meglio è ripulirlo subito) va usato il Bruch segnale di proprietà, volto secondo il sesso del soggetto .
Da segnalare ancora, come il Bruch distintivo, posto a sinistra, rappresenti un generico omaggio che andiamo a fare al padron di casa ovvero all'adunata, come pure estremo omaggio alla dipartita d'un amico. Allo stesso modo, s'usa porre l'ultima "direzione" sopra il feretro. S'usa, ancora, come "ringraziamento" all'accompagnatore, al tracciatore, al cane eventualmente utilizzato per la ricerca.

Da: "Vorbereitung auf die Jägerprüfung in Wort und Bild"- 1998

Ultimo pasto ed entrata (manca la proprietà)

 

Il Bruch dello sparo va posto all'entrata, pertanto non si applica la regola del fianco destro -per mammiferi- e fianco sinistro per l'avifauna, regola che si applica ai tableaux !

  

Il Capocaccia offre il Bruch: Waimanns'gut! Il Cacciatore ringrazia: Waidmanns'dank! Il Bruch ornerà il lato destro del cappello e sarà aggiustato dal Cacciatore.

 

Gli altri Cacciatori porranno il Bruch sinistro in segno di partecipazione, festa, omaggio all'etica ecc.

   

A proposito del Bruch distintivo dell'abbattimento, si segnala come nell'uso tradizionale arcaico andasse portato a sinistra, a destra quello dell'adunata (o della partecipazione).  

Come vediamo, IL CACCIATORE per eccellenza teneva sgombra la faccia sinistra del cappello. Tale impostazione sembra corretta anche alla luce del fatto che a sinistra vengono ancor oggi posti tutti i distintivi "di valore duraturo". L'uso invertito è d'adozione recente, circa trent'anni. Chi scrive, pertanto, NON ritiene SCORRETTO il Bruch sinistro -soprattutto se esibito da cacciatori portatori di tradizione- mentre addita l'inevitabile confusione generata dall'uso invalso recentemente, peraltro ovviabile dall'evenienza dell'esibizione. In questa immagine, una tavola d'epoca che non ammette contestazioni: il "recuperatore" sfoggia correttamente il Bruch destro ed il cane è stato premiato.

 

Qui, ancora, un passaggio tratto da "Wild und Weidwerk der Welt" 1965.

 

Un'immagine tratta da "50 Let Slovenske Kinologije", il Bruch della premiazione per una prova su traccia.

Il Bruch della proprietà, come indicato, è anch'esso d'uso recente. Va notato ancora come le tavole V e VI rappresentino entrambe segnali di uso recente,  presso i conduttori di "cani da traccia". 

Il "Salve Folletto" è un saluto, un ringraziamento, un augurio.

Weidmanns'heil! Salutiamo così, all'incontro e al commiato, il compagno di "Revier" come pure ogni altro cacciatore. 
Salutiamo così chi è andato a seguire la "lunga pista" da cui non si ritorna oppure, grati al compagno d'una vita, con il Weidmanns'dank! 
Allo stesso modo ringraziamo chi ci ha comunque favorito o aiutato nel recupero del selvatico, salutiamo chi incontriamo occasionalmente, ci congratuliamo per l'esito della caccia con il compagno. 
Weidmanns'heil! al miglior Amico. A noi giunge il suo Weidmanns'dank! 

La radice Weid si ritrova a partire dall'undicesimo secolo negli scritti di diversi autori, tedeschi prima e poi austriaci. Il significato moderno di "weide : pascolo" o di "weiden : deliziarsi, provar piacere" non si sa quanto sia interpretabile nella voce originaria. L'assioma  poetico di "folletto" o "gnomo"che si vuol riconoscere al Weidmann è in ogni caso recepita da diversi autori, amata da noi tutti che intendiamo riconoscerci, per l'appunto, nello gnomo.

Esempi grafici degli utilizzi più comuni del Bruch.

Il Weidmanns'heil! e l'assegnazione del Bruch. 

Il Bruch nella tradizione.

La scelta del Bruch. 

Per la pratica del Bruch s'utilizzano le "rotture" rinvenibili nelle immediate adiacenze, privilegiando la preziosità di Abete rosso, Pino, Cirmolo, Mugo, Abete bianco, Quercia, Rovere, Ontano, Tasso, Faggio, Castagno, Alloro, Olmo, Ginepro, Rododendro, Mirtillo. Alle prime si suole assegnare maggior "valore", pur se in questa nostra epoca è ben facile salire, con vettura fuoristrada, qualsiasi mulattiera.

Bruch recenti, ad uso dei conduttori di "Schweisshund". Tav. V 

Bruch recenti, ad uso dei conduttori di "Schweisshund". Tav. VI