URCA
Unione Regionale Cacciatori dell’Appennino


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Al Signor Presidente della Repubblica

On. Giorgio Napolitano

 

Al signor Presidente del Consiglio

On. Romano Prodi

 

e p.c al Presidente dell’ Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica


Bologna/Pistoia maggio 2007
 

Onorevoli Signori,
 

ci rivolgiamo alle SS. VV. non senza forti remore, ben consapevoli che innanzi alle problematiche che sottoponiamo Loro, ben altre siano le questioni che impegnano Governo e Parlamento, in un momento storico non semplice per i forti conflitti sociali in essere e la necessità di trovare un equilibrio tra le diverse componenti della società civile.

 

Ciò premesso però, è con altrettanta determinazione e serenità che ci proponiamo di affrontare i problemi che riguardano l’ambiente ed il mantenimento degli ecosistemi, nella certezza che da essi dipenderà la qualità della vita futura e la conservazione degli equilibri naturali.
 

In questo ambito di problematiche devono, oggi, essere ricomprese anche quelle afferenti il mondo venatorio frutto, di antichissime tradizioni e di un’evoluta industria di settore che fanno del nostro Paese un autentico modello europeo.
 

L’Unione Regionale Cacciatori dell’Appennino, nata negli anni Novanta da una felice intuizione del Sen. Aroldo Tolomelli, ha da sempre propugnato la figura di un cacciatore/ambientalista che agisca quale parte integrante della natura e che si proponga come la forza motrice dell’intero sistema di gestione del patrimonio faunistico relativo alle diverse aree geografiche: il riconoscimento formale dell’URCA tra le associazioni di tutela ambientale, intervenuto un anno or sono, ha costituito il punto di arrivo di tale percorso che oggi ci spinge verso nuovi traguardi.
 

Oggi l’URCA è in continua espansione, conta 23 Consiglieri provenienti da tutto il territorio nazionale (ad eccezione della Sardegna e di alcune Regioni dell’arco alpino) e si propone come una forza unitaria di rinnovamento per auspicare un dialogo tra la base ed il mondo istituzionale che abbia come obiettivo la concertazione su protocolli scientifici condivisi e la risoluzione delle ampie problematiche che sottendono alla sopravvivenza di un’attività venatoria sostenibile.
 

In questo senso il principale Ente di riferimento è tradizionalmente costituito dall’Istituto per la Fauna Selvatica quale osservatorio autonomo ed indipendente, vincolato esclusivamente a rilevazioni biologiche e studi scientifici. Intorno all’INFS è cresciuto negli anni il movimento degli appassionati un’attività venatoria autentica, immune da estremismi e commercializzazioni e collocata al servizio dei gestori dell’ambiente.
 

Oggi la preoccupazione per tutti noi è viva, inutile negarlo, e ci ha spinto fino a scrivere alla SS.VV. per invocare, con il sostegno di migliaia di cittadini le cui firme alleghiamo alla presente, il mantenimento dell’autonomia dell’INFS che non può prescindere dal rapporto di dipendenza istituzionale che l’Istituto ha mantenuto con la Presidenza del Consiglio. E’ innegabile come, lo spostamento delle competenze nell’area tematica del Ministero per l’Ambiente - secondo il progetto legislativo contenuto nella finanziaria - influirebbe sulle scelte decisionali dell’Istituto senza coinvolgere la componente venatoria, numericamente assai consistente nel nostro Paese ed oggi meritevole di sedere al medesimo tavolo delle associazioni tradizionalmente ed esclusivamente ambientaliste.
 

Tale accorato appello è sottoscritto dalla Dirigenza Nazionale dell’URCA, da illustri professionisti, rappresentanti del mondo accademico, della Magistratura e della stampa oltre che da tanti cittadini comuni accorsi in sostegno all’INFS, e si ha la certezza che le SS. VV. lo terranno nella dovuta considerazione.
 

In ragione di ciò ed ispirati da autentici intenti collaborativi, si propone la costituzione di un tavolo tecnico per affrontare questa ed altre problematiche comuni ai diversi e complementari settori dell’ambiente, dell’agricoltura e del mondo venatorio con l’ausilio del mondo scientifico e delle competenti figure istituzionali.


Con osservanza,

Il Presidente Nazionale URCA